Dojokun

DOJOKUN. 

Dojokun Maestri di Karate CAAM MILano

I PRECETTI DEL LUOGO DELLA VIA.

(Traduzione ed interpretazione del Maestro Carmine Terzulli per gli allievi di CAAM Scuola di Formazione)

HITOTSU JINKAKU KANSEINI ZUTO MURO KOTO

HITOTSU MAKATONOMICIO MAMURO KOTO

HITOTSU DORYOKUNO SEISHIN O YASHINAU KOTO

HITOTSU REIGHIO OMONZURU KOTO

HITOTSU KEKKINOYUO IMASHIMURO KOTO

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COMMENTO AL DOJOKUN
le regole del karate.

Dojokun Migliora il tuo carattere:

L’arte del Karate non è pura fisicità. Al praticante viene insegnato dal principio a forgiare lo spirito osservando la disciplina ed un severo allenamento. Lo spirito del combattente si acquisisce man mano, col progredire del gesto tecnico. Bisogna allenarsi per fortificare il proprio carattere e non per sopraffare i problemi del quotidiano, che devono essere lasciati al di fuori dal Dojo. Il Dojo è il luogo della via nel quale il Sensei (colui che ha la conoscenza) e i Senpai (allievi molto avanzati) insegnano ai Kohai (novizi) il Karate Do, cioè la via del combattimento a mani nude, come mezzo di ricerca ed elevazione fisica e mentale.

Sii Sincero e leale:

Nell’antica tradizione feudale giapponese, il Samurai era fedele al proprio signore fino alla morte…. Nonostante l’evoluzione dei costumi attraverso i secoli, in senso etico, nulla è cambiato. La devozione verso il proprio Sensei e la scuola è fondamentale. Un atteggiamento leale nei confronti del proprio avversario durante un combattimento nobilita l’uomo. Lo studente che dimostra la propria sincerità al maestro, nel tempo viene ricompensato con un patrimonio di saggezza. La conoscenza, può solo essere trasmessa mediante il rapporto diretto e di fiducia che si instaura fra maestro e allievo.

Sii costante nel tuo impegno:

Non è possibile raggiungere la maestria nell’arte, senza sacrifici e totale dedizione. Ogni intento deve essere sincero e non superficiale. L’impegno serio da parte dello studente viene preso in considerazione dal maestro, il quale a sua volta è spinto a dedicargli più tempo.

Impara il rispetto universale:

La buona educazione ed il rispetto per se stessi e gli altri è alla base di ogni forma di cultura e civiltà che si rispetti. All’interno del Dojo, l’aspetto etico viene enfatizzato molto. L’etica prende forma nel saluto, nel rispetto della gerarchia, del maestro e dei compagni, nella cura della sala, nella pulizia della propria persona e della divisa. Nel Dojo vi è la Kamidana, il posto d’onore che viene posto nel punto più alto della sala, sul quale vengono affisse le immagini degli antenati e dei maestri fondatori di ogni stile. E’ proprio verso quel Shomen (posto d’onore) che ancora oggi viene svolto il cerimoniale del saluto, secondo l’antica tradizione cavalleresca. In seguito ad un progressivo processo di educazione nei valori etici e morali che riceve dal Sensei, l’allievo è portato naturalmente a mettere in pratica questi insegnamenti anche all’esterno del Dojo. Ne consegue dunque il rispetto dei genitori, degli insegnanti, degli amici e dei concittadini. Il rispetto si estende alle leggi dello stato in cui si vive e l’allievo mostra sempre più comprensione nei confronti di altre culture e religioni e di tutti gli esseri viventi e cose che lo circondano.

Controlla te stesso:

Un combattente allenato è una persona che possiede estrema abilità tecnica, agilità, forza e potenza fisica e mentale. Sarebbe altamente scorretto da parte sua, se applicasse tali doti combattendo contro un avversario più debole o aggredendo una persona inerme. Una persona forgiata nel carattere, sta alla larga dalle risse e raramente si lascia coinvolgere in episodi di violenza, non ha bisogno di provare le sue capacità in strada………

(Terzulli © 1998 – Il commento al Dojo Kun è proprietà del Centro Addestramento Arti Marziali)

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