ETICA DELLA DIFESA PERSONALE.
La pratica del karate offre la possibilità DI DIFENDERSI, ma anche di dare sfogo all’aggressività. Altra cosa invece è la pratica della difesa personale vera e propria, in cui si apprendono le astuzie più mirate per scampare ad un pericolo reale, soprattutto in situazioni di vera e propria lotta da strada e aggressioni da parte di esseri senza scrupoli.
ETICA DELLA DIFESA PERSONALE.
COME GESTIRE IL PROPRIO LIVELLO DI AGGRESSIVITA’.
Picchiare, colpire, gridare e calciare rappresentano per il praticante la possibilità di esternare le proprie pulsioni e di trasmettere ciò che sta provando. Questo istinto umano che ci più salvare la vita non deve essere represso, bensì adeguatamente veicolato mediante il gesto tecnico controllato.
ETICA DELLA DIFESA PERSONALE. COME CONTROLLARE E GESTIRE LE EMOZIONI.
La disciplina permette al praticante di gestire il proprio livello di aggressività e a convertirlo in maniera positiva e proporzionale al contesto in cui si trova. A questo proposito il confronto con altre persone avversarie permette al praticante di fare un grosso lavoro su di sé a livello di controllo della propria sfera emotiva. Le tecniche di rottura di corpi inanimati (Tamaeshwari) permettono invece di testare il livello di potenza, forza ed energia acquisito dal praticante.
Studio Tecnico Professionale Difesa Personale
Maestro Terzulli Carmine
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