MOG Centro Addestramento Arti Marziali ASD

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
del Centro Addestramento Arti Marziali ASD – CAAM

Art. 1.

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dal Centro Addestramento Arti Marziali Associazione Sportiva Dilettantistica (con acronimo CAAM), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del D.Lgs.39/2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dall’Ente di Promozione Sportiva ACSI.

Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività del Centro Addestramento Arti Marziali ASD indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata; ha validità quadriennale dalla data di approvazione e può essere aggiornato ogni qual volta il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario.

Deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.

L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i soci e di tutti i tesserati, in particolare i minori, e che ne garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché ne valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica e morale di tutti.

Il presente modello organizzativo di gestione e controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sulle pagine web e social dedicate al Centro Addestramento Arti Marziali ASD, affisso negli impianti in gestione e nella sede legale della medesima, nonché comunicato al Responsabile Safeguarding dell’Ente di Affiliazione ACSI, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) del Centro Addestramento Arti Marziali ASD.

Il presente modello integra e non sostituisce il Regolamento per la tutela dei soci e dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie redatto dell’Ente di Affiliazione ACSI, al quale il Centro Addestramento Arti Marziali ASD si attiene.

Art. 2.

DIRITTI E DOVERI.

A tutti i soci e ai tesserati sono riconosciuti i diritti fondamentali:

–   a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;

–   alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;

–   a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

Coloro  che  prendono  parte, a  qualsiasi  titolo  e  in  qualsiasi funzione  o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei soci e dei tesserati.

I tecnici, i dirigenti, i soci e i tesserati sono tenuti a conoscere il presente “Modello Organizzativo”, il “Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione” e il “Regolamento per la tutela dei soci e dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie” dell’Ente di Affiliazione ACSI.

Art. 3.

ANALISI DEI COMPORTAMENTI RILEVANTI E LESIVI.

Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

–   l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità di soci, tesserati e atleti, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

–   l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del soggetto. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un socio o un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata, oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

–   la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

–   l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a attuare condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;

–   la negligenza: il mancato intervento di un Dirigente, Tecnico o di qualsiasi socio o tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e  psicologici del socio, del tesserato e dell’atleta.

–   l’incuria: la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

–   l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

–   il bullismo e il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più soci o tesserati, con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul socio o sul tesserato stesso. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un socio o un tesserato o un atleta, che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

–   i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle  di  persona  e  tramite  modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, chat, e-mail, social network e blog.

Art. 4.

IL RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI.

L’Associazione Centro Addestramento Arti Marziali ASD nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding), con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione su soci e tesserati, nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding), è un soggetto autonomo indipendente dalle cariche sociali e da rapporti con i Tecnici e viene selezionato tra i soggetti che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Sarà opportunamente formato e aggiornato mediante la partecipazione ai seminari informativi in materia di safeguarding.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD acquisisce il certificato del casellario giudiziale del Responsabile Safeguarding, poiché non può essere designato come responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi.

In ogni caso, il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) all’interno del Centro Addestramento Arti Marziali ASD svolge funzioni di monitoraggio e consulenza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) è tenuto a sensibilizzare i membri dell’associazione sulle questioni di safeguarding e sarà tenuto a collaborare con le autorità competenti.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) definisce e pubblicizza i canali di comunicazione chiari per i membri dell’Associazione Sportiva CAAM per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) garantisce la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.

Il Consiglio Direttivo potrà sospendere o rimuovere il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell’associazione relative alla protezione dei minori.

ART. 5

ANALISI DEI LUOGHI DI RISCHIO E STRUMENTI DI PREVENZIONE.

  1. Spazi in gestione all’Associazione Sportiva.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD gestisce un locale privato, attrezzato e adibito esclusivamente alla pratica delle Arti Marziali, difesa personale e Sport da Combattimento, non in condivisione con altre Associazioni o gruppi esterni.

Presso la struttura in uso all’Associazione devono essere comunque predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio e di comportamenti rilevanti.

  1. Prevenzione dei comportamenti rilevanti e lesivi negli spazi in gestione.

Durante gli allenamenti e le sessioni di prova di soggetti minorenni, soci o tesserati, dovrà essere sempre garantito l’accesso ai locali e allo spazio in gestione all’Associazione a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura e l’accompagnamento degli atleti.

Nel locale gestito dal CAAM, potranno accedere anche persone estranee alla vita associativa, ma solo per chiedere informazioni, previo appuntamento e non potranno girare negli spazi del locale e assistere all’attività svolta.

Gli atleti minorenni dovranno essere accompagnati da un adulto all’interno del locale e allo stesso modo prelevati. Non sarà consentita l’entrata e l’uscita da soli ai minori di età inferiore ai 12 anni. Per ragazzi di età superiore a 12 anni sarà consentito entrare ed uscire da soli in casi particolari, previa autorizzazione scritta e firmata da chi esercita la potestà genitoriale.

Gli allievi saranno divisi in gruppi con differenti orari a seconda del tipo di disciplina praticata, dell’età e a seconda del livello amatoriale o agonistico.

Durante le sessioni di allenamento o di prova sarà consentito l’accesso agli spogliatoi esclusivamente agli atleti, soci e tesserati del Centro Addestramento Arti Marziali ASD.

A tale proposito tutti saranno tenuti a:

  • Rispettare gli orari di ingresso e di uscita, al fine di non ingenerare commistione tra differenti gruppi di allenamento e mantenere separati bambini e adulti negli spogliatoi.
  • Trattenersi solo il tempo necessario per cambiarsi.
  • Durante le sessioni di allenamento o di prova non sarà consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un Tecnico o Dirigente e, comunque, solo per eventuale assistenza agli atleti sotto i 6 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale.
  • Negli spogliatoi a uso esclusivo maschile o femminile, potranno entrare esclusivamente genitori o tutori/accompagnatori dello stesso sesso.

In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria dovrà essere consentito a un Tecnico formato sulle procedure di primo soccorso, esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona offesa. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, Tecnico, Dirigente, collaboratore, accompagnatore etc.).

Per l’utilizzo del bagno durante lo svolgimento dell’attività, potrà assentarsi per accedervi solo un atleta per volta e i bambini al di sotto dei 6 anni dovranno essere accompagnati dai genitori/tutori/accompagnatori.

Poiché il locale è già dotato di telecamere di sicurezza (debitamente segnalate) per la sorveglianza, situate agli accessi e anche nella sala centrale di allenamento, il Consiglio Direttivo potrà acquisire una documentazione filmata per confrontare i fatti in caso di eventuali denunce di comportamenti rilevanti e lesivi durante svolgimento della sessione di allenamento.

All’interno dei locali e negli spogliatoi sarà vietato a chiunque effettuare foto e riprese, anche durante l’attività sportiva e didattica, a unica eccezione delle telecamere di sicurezza e del fotografo ufficiale durante alcuni momenti salienti dell’attività sportiva e sociale e del Tecnico, se deve effettuare riprese per motivi didattici.

Il contatto fisico fra atleti e Tecnici sarà consentito solo durante l’attività di Arti Marziali, Difesa Personale e Sport da Combattimento che si svolge nella sala di allenamento e non nei corridoi e negli spogliatoi. Sarà compito del Tecnico spiegare agli atleti che negli spogliatoi dovranno mantenere un comportamento decoroso e dignitoso e che si dovranno attenere al Codice di Condotta del CAAM.

Tutti i soci, i tesserati, i tecnici, i genitori e gli accompagnatori presenti nei locali saranno tenuti a rispettare le regole comportamentali previste nel Codice di Condotta del Centro Addestramento Arti Marziali ASD.

Negli spazi del locale destinati agli atleti e accompagnatori, dovranno essere presenti appositi cartelli di divieto di effettuare riprese, modalità di accesso agli spogliatoi e ai bagni e regole comportamentali.

  1. Attività in trasferta.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD svolge attività sportiva in trasferta, partecipando a manifestazioni Regionali e Nazionali organizzate dall’Ente di Affiliazione ACSI e da altri Enti e Associazioni, competizioni Internazionali su invito di altre Organizzazioni di Arti Marziali e attività formative e didattiche per i Tecnici e gli atleti che vengono organizzate in Italia e in paesi esteri.

Le attività in trasferta a cui partecipa il CAAM si svolgono in spazi gestiti da altri Sodalizi e a volte in spazi noleggiati dall’Associazione stessa.

Le attività a cui partecipa il CAAM si svolgono in presenza di persone estranee all’Associazione; pertanto, ai fini di safeguarding occorre porre maggiore attenzione e prevenzione rispetto all’ambiente protetto del locale privato.

Le attività si svolgono in giornata, oppure in più giorni e in tal caso è necessario il pernottamento degli atleti e degli accompagnatori.

I viaggi per gli spostamenti e i pernottamenti vengono svolti di gruppo oppure in maniera individuale, a seconda delle esigenze.

  1. Prevenzione dei comportamenti rilevanti e lesivi nelle attività in trasferta.

Durante il viaggio, il soggiorno, la competizione o l’evento, gli atleti minorenni dovranno sempre essere accompagnati dai genitori o da un adulto con delega.

In caso di trasferte che prevedano un pernottamento di gruppo, agli atleti dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggiano i Tecnici, i Dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore. Dovrà essere vietato a chiunque di  introdursi nelle camere altrui.

Nelle camere d’albergo gli atleti minorenni dovranno soggiornare con almeno un parente o un incaricato con delega di responsabilità genitoriale.

Durante le trasferte di qualsiasi tipo sarà dovere dei genitori e degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.

Durante gli eventi sportivi, agli atleti di ogni età dovrà essere vietato allontanarsi da soli o con persone sconosciute dal luogo di svolgimento o abbandonare la manifestazione, senza una specifica autorizzazione da parte del Tecnico o dell’accompagnatore; si raccomanderà pertanto a tutti i partecipanti atleti e accompagnatori di muoversi e restare il più possibile in gruppo.

Ai genitori e accompagnatori che assisteranno a manifestazioni sportive, gare e allenamenti il Tecnico responsabile della trasferta dovrà chiedere di utilizzare un linguaggio appropriato ed astenersi da apprezzamenti e valutazioni non inerenti alla prestazione sportiva degli atleti, in quanto tali commenti potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità delle persone che si esibiscono.

In caso di manifestazioni sportive affollate, il Tecnico potrà consigliare gli accompagnatori dei minorenni di portarli già vestiti in divisa, per non creare commistione di adulti e bambini e persone ambosessi negli spogliatoi e soprattutto nelle docce.

Durante gli stage, gli eventi, le competizioni e qualunque attività organizzata in spazi altrui, tutti gli atleti, tecnici ed accompagnatori dovranno attenersi alle stesse disposizioni per la prevenzione dei comportamenti rilevanti che sono tate stabilite per gli spazi in gestione al punto 2.

Art. 6.

ANALISI DI ALTRI RISCHI E STRUMENTI DI PREVENZIONE.

  1. Modalità di comunicazione istituzionale tra dirigenti, tecnici soci, tesserati, atleti e famigliari.

La segreteria e i Tecnici del Centro Addestramento Arti Marziali ASD possono comunicare riunioni, competizioni, eventi, allenamenti e tutto ciò che riguarda la partecipazione attiva alla vita associativa, a voce, mediante l’affissione nella bacheca dei locali ove si svolge l’attività o mediante circolari cartacee, oppure via e-mail o servendosi di Whatsapp e altri mezzi di comunicazione telefonica, telematica e della rete web.

  1. Prevenzione dei comportamenti rilevanti durante l’utilizzo dei mezzi di comunicazione.

L’utilizzo di chat da parte della segreteria e da parte dei Tecnici dovrà essere limitato esclusivamente all’attività istituzionale, per comunicare incontri, eventi, date, orari, variazioni di programma, variazioni di appuntamenti di allenamento.

Le comunicazioni dovranno essere inviate in maniera singola e non di gruppo e in caso di creazione di una chat di gruppo, se strettamente necessaria (previa autorizzazione dei partecipanti inseriti), solo l’amministratore potrà pubblicare messaggi.

Per quanto riguarda gli atleti minorenni, la segreteria e il Tecnico potranno utilizzare le chat e il telefono interagendo solo coi genitori e non con i minorenni.

  1. Tutela della privacy.

A tutti gli atleti (o agli esercenti la potestà genitoriale in caso di minori), ai Tecnici, ai Dirigenti, ai collaboratori e ai soci e tesserati del Centro Addestramento Arti Marziali ASD, all’atto dell’iscrizione o tesseramento e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali, viene sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).

I dati raccolti sono gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso.

  1. Prevenzione dei comportamenti rilevanti derivanti da fuga di informazioni personali.

Le categorie particolari di dati personali (quali l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, politica, nonché dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona) potranno  essere trattate solo previo libero ed esplicito consenso dell’interessato, manifestato in forma scritta, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e regolamenti.

La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dal Centro Addestramento Arti Marziali ASD contenente dati personali dei soci, tesserati, collaboratori, fornitori od ogni altro soggetto, dovrà essere custodita garantendo l’inaccessibilità alle persone non autorizzate al trattamento dei dati. In caso di perdita, cancellazione, accidentale divulgazione, data breach, eccetera, dovrà essere data tempestiva comunicazione all’interessato e, contestualmente, al titolare del trattamento dei dati personali. Dovrà essere data tempestiva comunicazione anche all’autorità Garante per la protezione dei dati personali, se la violazione dei dati personali comporta un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Tutte le persone autorizzate al trattamento dei dati personali dovranno essere adeguatamente formate e dovranno mettere in atto tutti i comportamenti e le procedure necessarie alla tutela dei dati personali degli interessati, soprattutto di quelli rientranti nelle categorie particolari di dati personali.

Art. 7.

GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI DEI COMPORTAMENTI RILEVANTI E LESIVI.

In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di soci, tesserati o di persone terze, nei confronti di altri soci e tesserati, soprattutto se minorenni, dovrà essere tempestivamente fatta una segnalazione al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo e-mail:

[email protected]  .

Le chiavi di accesso a tale indirizzo e-mail saranno in possesso esclusivamente del Responsabile Safeguarding.

In caso di comportamenti lesivi, se necessario, dovrà essere inviata segnalazione al Safeguarding Office dell’Ente di Affiliazione ACSI, garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie.

In caso di gravi comportamenti lesivi, l’Associazione dovrà notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle Forze dell’Ordine.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

–    presentato una denuncia o una segnalazione;

–    manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;

–    assistito o sostenuto un altro socio o tesserato o nel presentare una denuncia o una segnalazione;

–    reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;

–    intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.

Art. 8.

SISTEMA DISCIPLINARE E MECCANISMI SANZIONATORI.

  1. Analisi dei comportamenti sanzionabili.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:

–   mancata attuazione colposa o violazione dolosa delle misure indicate nel presente Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e il Centro Addestramento Arti Marziali ASD, in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato.

–   violazione delle misure poste a tutela del segnalante;

–   effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;

–   violazione degli obblighi di informazione nei confronti del Centro Addestramento Arti Marziali ASD;

–   violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;

–   atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;

–   mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione il Centro Addestramento Arti Marziali ASD, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.

  1. Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti.

I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti del Centro Addestramento Arti Marziali ASD e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, sono definiti illeciti disciplinari.

Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

1- richiamo verbale per mancanze lievi;

2- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;

3- multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione;

4- sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;

5- risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio o tesserato del Centro Addestramento Arti Marziali ASD, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto:

  1. Incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna.
  2. Incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna.
  3. Incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali:
  4. a) l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding); l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;
  5. b) la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione, ivi comprese le Autorità Sportive.
  6. Incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello Organizzativo e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante.
  7. Incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.
  1. Sanzioni nei confronti dei volontari.

Nei confronti dei volontari del Centro Addestramento Arti Marziali ASD possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

1- richiamo verbale per mancanze lievi;

2- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;

3- allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15 giorni;

4- allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno;

5- rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.

  1. Sanzioni in caso di segnalazioni mendaci.

In caso di eventuali segnalazioni al Responsabile Safeguarding che si rivelano di natura mendace, il socio che ha dato falsa testimonianza verrà radiato.

  1. Divulgazione del sistema sanzionatorio.

Il presente sistema sanzionatorio dovrà essere portato a conoscenza di tutti i destinatari del Modello Organizzativo attraverso i mezzi ritenuti più idonei del Centro Addestramento Arti Marziali ASD.

Art. 9.

INCLUSIVITA’, CULTURA DELLA SALUTE E VALORI DELLO SPORT.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà sempre garantire a tutti i propri soci e tesserati e ai soci e tesserati di altre Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà impegnarsi, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti all’interno dell’Associazione col supporto dei loro rispettivi educatori.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà impegnarsi a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione mediante sconti delle quote di partecipazione e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del Terzo Settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD potrà organizzare incontri ed eventi, rivolti ai soci e tesserati maggiorenni e minorenni e ai loro famigliari, atti a prevenire fenomeni di abuso, violenza, bullismo e discriminazione, nonché ad informare gli atleti in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD, per mezzo di apposite campagne informative, potrà contribuire alla sensibilizzazione e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi. Allo stesso modo, dovrà operare nel contrasto al doping e all’uso di sostanze stupefacenti. L’Associazione sportiva potrà inoltre stipulare convenzioni per offrire un eventuale supporto psicologico e psicoterapeutico agli atleti.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà fornire un’adeguata informativa ai soci e ai tesserati o eventualmente a coloro esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà dare comunicazione ai soci e ai tesserati o eventualmente a coloro esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti riguardo ogni altra politica di safeguarding adottata dall’Ente di Promozione Sportiva ACSI presso cui è affiliata.

ART. 10.

OBBLIGHI INFORMATIVI.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sul sito istituzionale e canali web dedicati all’Associazione.

Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà darne comunicazione a tutti i propri tesserati, associati, collaboratori e volontari.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà informare i soci e i tesserati o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

Il Centro Addestramento Arti Marziali ASD dovrà dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office dell’Ente di Affiliazione ACSI.

Milano, 28 agosto 2024.

Il Consiglio Direttivo.

Tassi Alessandra – Presidente

Nidasio Anna Maria – Vicepresidente

Terzulli Carmine – Segretario